top of page
Cerca
Immagine del redattoreNina Berton

L’anomalia della calma alla guida



Stai guidando lungo una strada di campagna, in mezzo al niente.

In prossimità di un piccolo villaggio di circa 10 case devi rallentare perché c’è una coda, e dopo pochi metri sei proprio fermo.

Fai qualche metro e poi sei di nuovo fermo. Pensi che ci sia stato un incidente, o che la strada sia sprofondata. Qualcosa di grave ed inaspettato. Aspetti, sei nervosissimo, la tua meta sarebbe vicina, ma tu sei bloccato, sei in questa coda che procede molto lentamente. Dopo una decina di minuti finalmente sei dentro al paesino e ti si palesa la causa del rallentamento: qualcuno ha semplicemente parcheggiato la macchina davanti a casa sua, e la strada che è già stretta di suo, diventa a senso unico alternato.

Non ci sono divieti, dunque nulla impedisce di parcheggiare in mezzo alla strada.

Ogni giorno si forma una coda per causa di quella macchina, ma nessuno dice niente e va bene così.



LORO si mettono li tranquilli in coda (THEY queue, ricordiamo per il lettore disattento), non suonano il clacson, non si scompongono, non fanno assolutamente niente. NOI abbiamo la gola secca a forza di cristonare, noi abbiamo un travaso di bile.

Ma certo, è normale, noi come possiamo capire… noi veniamo da Napoli, da Milano, da Tunisi… da posti dove se fai una cosa del genere ti bucano le ruote, ti incidono forme oscene sul cofano. Veniamo da posti dove, se quando scatta il verde tu sei ancora fermo, ti suonano, ti fanno le corna, ti stramaledicono la madre….

Come possiamo capire la calma da monaco zen che ha sta gente quando guida?

Altro esempio.

A Cambridge intorno a casa mia ci sono delle vie molto strette e per non fare accedere mezzi troppo grandi hanno messo dei restringimenti (vedi foto). Sono dei cancelli di ferro, ormai letteralmente ricoperti dalla vernice colorata di tutte le macchine che hanno strusciato la portiera, perché di fatto il passaggio è molto stretto.



A dire il vero io passo molto velocemente e non capisco tutto questo dramma, ma la maggior parte delle persone ci mette un tempo infinito, e dunque si formano delle lunghe code. A volte qualcuno si incastra e si blocca mezza città.

Vedo questo spettacolo tutti i giorni della mia vita, e mai, dico mai, ho sentito suonare il clacson o inveire contro gente che o 1) a quest’ora avrebbe anche dovuto imparare a passare in quella strettoia, o 2) ritenendo che è impossibile passare agevolmente avrebbe dovuto chiedere di rimuoverla. Tertium non datur…

Ma di nuovo, noi come possiamo commentare. Dove viviamo noi una roba del genere dura due ore, poi qualcuno giustamente va li e smonta quel cancelletto di merda a suon di picconate.

LORO sono calmissimi, aspettano, vanno a 20 all’ora, si dispongono su una sola corsia quando ce ne sarebbero due, formano continuamente code lunghisssssime.

Ci sono dei semafori che durano anche 5 minuti, dopodiché, con calma, si riparte, piano piano.

Mio figlio ed io facciamo un gioco quando siamo fermi ai semafori eterni: ci immaginiamo di andare a conoscere quelli che sono sulla macchina davanti a noi, metterci a chiacchierare con loro, fare una lunga partita a scacchi, leggere insieme canti della Divina Commedia…c’è anche una versione romantica in cui io mi sposo col conducente, dopo un lungo fidanzamento al semaforo.

L’apice dell’incomprensione tra me e LORO si raggiunge quando ad un incrocio dove NON ho la precedenza si fermano per farmi passare con un sorriso cordiale lovely, con un gesto della mano, tipo “vadi” lei.

Mi incazzo come una iena: sono già ferma, non ti fermare anche tu, si blocca tutto, si fa la coda, è anomalo volere che si formi una coda!


Noi non ci capacitiamo, noi siamo lividi di nervoso.


Ma volete sapere la verita’?

Lo dico sottovoce per non sembrare monarchica: il nostro comportamento sulle strade è isterico e incivile.

Mo’ l’ho detto.

120 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comments


Commenting has been turned off.
bottom of page