Verso la fine di marzo, anzi esattamente il 21, primo giorno di primavera, i Locals chiudono nell’armadio la divisa invernale a favore di quella estiva.
Normalmente in quell’epoca le giornate sono ancora piuttosto fredde.
Ma non importa, perché è primavera e Loro si sono ormai svestiti e tali resteranno fino ad ottobre.
Dunque ai bambini delle scuole verra’ tolta la felpina della divisa e resteranno in maniche corte, questo è un classico dell’anomalia in questione.
Voglio che sia chiaro: non usciranno con le maniche corte sotto un cappotto o una giacca, ma usciranno in maniche corte e BASTA. Spesso e volentieri con i capelli ancora bagnati, altro classico britannico.
Non possiamo dare loro torto, se aspettassero che l’estate arrivi, dovrebbero attendere fino a luglio, per poi stare in maniche corte solo un paio di giorni, rivestirsi, risvestirsi, portarsi dietro sempre una maglia o una giacchetta… obiettivamente è faticoso. Quindi Loro padroneggiano l’estate, la gestiscono, facendola iniziare il primo giorno di primavera.
Quello che sfugge alla comprensione del MED medio, è il freddo che sta gente deve sopportare a favore di questo progetto comune. A me viene la pelle d’oca quando vedo uscire di casa il mio vicino in maniche corte quando fuori c’è ancora la bruma invernale!
E le immancabili infradito. Gli inglesi usano le infradito gli stessi giorni dell’anno degli hawaiani.
Noi MEDs proviamo sentimenti di apprensione per Loro, per i loro bambini e soprattutto per i loro vecchi.
Donnine di 80 anni che entrano allegramente nelle pozzanghere con i loro piedoni nudi nei sandali… Che tu pensi: “Per la miseria, mettiti un paio di scarpe chiuse nonnetta, ti prendi una polmonite!” E invece non si prendono proprio niente.
Bambini che tornano a casa da scuola in calzoncini e maglietta, e noi MEDs, soprattutto i neofiti, siamo convinti che non arriveranno vivi alla fine di aprile e invece ci stupiscono, perche’ non solo li rivediamo sani e salvi giorno dopo giorno, ma ci rendiamo conto che non perdono mai un giorno di scuola mentre i nostri figli sono costantemente malati.
E allora capiamo che esistono diversi modi di stare al mondo e non sempre abbiamo ragione noi. Soprattutto noi Italiani ossessionati dal colpo di freddo. Noi che credevamo che mettere o non mettere un cappellino in testa ad un bambino avrebbe fatto la differenza tra la vita e la morte ci dobbiamo ricredere: non la fa.
Il popolo britannico ha certamente un impianto di termoregolazione molto diverso dal nostro, da una parte tipicamente nordeuropeo - gente abituata a temperature basse- dall’altra, come spesso accade, anomalo e basta. Perché in realtà in UK non fa freddissimo. Per esempio in Piemonte, la mia regione, in inverno fa spesso molto più freddo.
La verità è che Loro si mettono addosso quello di cui hanno voglia quel giorno e non importa se non è in accordo con il clima esterno.
L’esempio più eclatante sono le ragazze che escono il sabato sera. Hanno voglia di sfoggiare un bel tubino senza maniche perché vogliono essere belle? E’ dicembre? Non importa, si metteranno il tubino senza maniche, senza calze, con i sandali. E fanno proprio bene, sono bellissime, uniche. Come facciano a stare in strada praticamente nude quando ci sono 5 gradi lo sa solo il Signore, ma chi siamo noi per giudicare? [per ulteriori approfondimenti vedi Anomalia della scelta del capo d’abbigliamento].
Il problema è che noi Altri, dotati di un sistema immunitario più fiacco e scadente, in quanto meno selezionato nei secoli con queste drastiche strategie, non riusciamo a stare dietro ai fortissimi albionici .
Un esempio che affligge la mia famiglia: le feste dei bambini in piscina in pieno inverno.
Le feste di compleanno dei bambini, durano sempre due ore e si svolgono spesso in posti neutri, come orribili parchi gioco al chiuso, oppure in centri sportivi e – ahimè – piscine.
La scaletta è sempre identica: un’ora circa di attività, junk food nella struttura che li ospita o nella più vicina Pizza Hut (qualunque ora sia) e poi ciao finish aurevoir, te li devi andare a riprendere e saranno dotati di un sacchettino stropicciato con dentro 5 o 6 cose di plastica inutili, delle caramelle gommose scadute nel 1998 e la fetta della torta di compleanno. Il che, a ben vedere, rappresenterebbe di per se una sotto-anomalia, dato che il bello di andare ai compleanni e’ che si mangia la torta tutti insieme… ma non divaghiamo.
Nel caso della piscina i bambini sguazzano un’oretta nell’acqua e poi SENZA ASCIUGARSI I CAPELLI, escono all’aperto e si recano da Pizza Hut sotto la pioggia.
Ebbene i Loro figli non battono ciglio, mio figlio il giorno dopo ha la tonsillite e 40 di febbre.
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