Nell’unico minuscolo ripostiglio della casa, il sottoscala, devi scegliere se mettere le scarpe o l’aspirapolvere o la macchina da cucire. Oppure cerchi di stipare tutto, come faccio io, ma poi non usi più niente di tutto quello che hai stipato lì dentro, perché ti viene l’ansia solo al pensiero di aprire quella porta (hai paura di morire trafitto da un ombrello o schiacciato da una valigia ripiena di altre valigie).
Non hai una stanza da letto abbastanza grande per contenere un guardaroba e hai i vestiti ripiegati in un’improbabile cassettiera.
In un piccolo armadio hai 6 camicette su ogni attaccapanni, le borse sono per terra in un angolo perché non avresti un’idea di dove altro metterle.
In estate tieni i cappotti appesi dietro la credenza della cucina sperando che non si notino.
Le mutande sono divise in gruppi di 3 e sono nel portagioie in bagno.
I giochi dei bambini sono accumulati sotto il letto perché nella stanzina non puoi certamente aggiungere nessun pezzo di arredamento oltre al suddetto letto.
Praticamente vivi in un camper, ma…
… hai un giardino di 200 m2.
A cosa serve?
Mah.
Prima di tutto a rendere inutilmente grande la città. Cambridge ha 100.000 abitanti e la stessa estensione di Los Angeles.
Poi, a parte questo, non saprei trovare altre ragioni per fornire ogni casetta di un ettaro di terreno.
E’ carino avere un giardino dietro casa, non mi fraintendete, viene utile per fare tanti lavoretti, per fare il barbecue quando non piove (eh…), torna bene per stendere il bucato quando non piove (eh…), i bambini lo usano per giocare a pallone (anche quando piove: i bambini italiani sono diventati inglesi).
Ma sono le dimensioni ad essere anomale.
Una striscia di terra stretta e lunghissima. Al fondo c’è una capannetta, il celeberrimo SHED, dove cerchi di stipare ogni sorta di oggetto che non ha trovato posto in casa, ma sono cose che non vedrai mai più. Lo shed è al fondo del lungo giardino, non ci andrai mai, tantomeno al buio.
Il problema del lunghissimo giardino è che, anche se non te ne fai niente, lo devi comunque curare.
Siccome quasi nessuno ha il tempo di stare dietro ad un ettaro di terra, i giardini sono spesso un disastro. Erba alta, tutto mezzo marcio, piscinette gonfiabili comprate in un pomeriggio di ottimismo utopico e ora divorate dai licheni, l’immancabile gigantesco trampolino elastico…
E poi loro, la vera anomalia nell’anomalia: le staccionate in legno, le miserabili FENCES. Uguali in tutto il Regno Unito. Carine, molto sobrie, ma per qualche motivo durano 6 ore, poi iniziano a cadere e si bucano.
Lo spettacolo è quello della pura decadenza, tipo film di Ken Loach.
Case che costano al mese quanto l’insieme dei tuoi organi interni sul mercato nero, ma sembrano gli orti che ci sono alla periferia di Torino.
Vi do un consiglio: non guardate. La finestra della cucina sopra il lavandino, quella che guarda il giardino, a casa mia è oscurata da una veneziana che non viene mai alzata. MAI. Occhio non vede cuore non duole, risolto il problema, tutto a posto, andiamo avanti.
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